Il pH dell’acqua di piscina, di norma, tende a salire per effetto dell’accumulo di sostanze apportate dalle piogge, dai bagnanti, dal fogliame depositato, eccetera. Solo in casi più rari il pH tende a scendere. Il Correttore pH- Liquido è impiegato per abbassare il pH dell’acqua di piscina quando questo sale oltre certi valori. Il pH è infatti uno dei tre parametri da tenere sotto costante controllo per avere un’acqua che non sia fonte di problemi. Tralasciare di controllare il pH significa correre numerosi rischi, tra i quali citiamo la possibilità di incorrere in incrostazioni, acqua torbida, consumi anomali di agenti cloranti, accumulo di acido isocianurico, irritazioni alla pelle, e altro ancora.
Utilizzarlo quando c’è un alzamento del pH della piscina.
Il prodotto va aggiunto in piccole quantità direttamente nell’acqua di piscina. Il pH, nelle piscine che prevedono dosaggio manuale, va ricontrollato dopo 2 ore, quando la concentrazione del prodotto è omogenea all’interno della piscina.
La quantità di prodotto da aggiungere dipende, oltre che dal pH, anche dall’alcalinità dell’acqua. Un’acqua con un basso grado di alcalinità è soggetta a forti fluttuazioni di pH, e piccole aggiunte di correttore possono determinare forti variazioni di pH. Per tali motivi, nel caso di dosaggio manuale si raccomanda di procedere per piccoli passi, con aggiunte modeste di prodotto, sino al raggiungimento del valore ideale di pH, che deve essere compreso tra 7,2 e 7,6. Qualora si dovessero notare sbalzi eccessivi di pH in seguito all’utilizzo del Correttore pH- Liquido, si raccomanda l’utilizzo del Correttore pH- Polvere, che determina variazioni di pH più lineari e più facilmente prevedibili.
Tenere i fusti chiusi. Il prodotto va mantenuto in locali freschi, lontano da fonti di calore. Le temperature negli ambienti di stoccaggio devono essere comprese tra 5 e 30 °C.
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